Dal 1977 l' ICOM celebra la Giornata Internazionale dei Musei (International Museum Day, acronimo IMD) che ricorre il 18 del mese di maggio.
Dal 2011 in Europa si celebra la Notte europea dei MUSEI che ricorre il sabato che precede la Giornata Internazionale dei MUSEI allo scopo di accogliere una più ampia gamma di pubblico, osservare e/o conoscere la ricchezza culturale locale per proporre.
Noi celebriamo il Museo dell'Olio e delle Tradizioni popolari di Roccasecca dei Volsci con una Proesia.
Il Museo dell'Olio e delle Tradizioni locali, è di carattere locale e mira al recupero e alla difesa della cultura, soprattutto alla valorizzazione del patrimonio artistico presente all'interno delle chiese e del palazzo Massimo.
E' situato nell'ex frantoio del seicentesco Palazzo Massimo. Viene proposto un "percorso" incentrato sulla memoria e sulla presentazione degli aspetti sociologici e antropologici inerenti la cultura contadina dei secoli scorsi.
Il Museo sta valorizzando il centro
storico di Roccasecca dei Volsci, già sede di suggestive bellezze
architettoniche. Inoltre interpreta la profonda necessità di recuperare le
radici culturali-folcloristiche-tradizionali di un popolo, di un'area e di un
periodo storico e, contemporaneamente, il bisogno sentito di
"raccontare" anche con mezzi nuovi tecnologici.
Con questa iniziativa si vuole valorizzare
la cultura dell'olio e riportare alla luce mestieri antichi, scomparsi, o
mutati nel tempo.
Sono mestieri che insegnano la fatica, la
saggezza e la sapienza di gestualità ormai dimenticate, che da secoli si sono
ripetute per creare manufatti, oggetti vari. Molte erano le attività
artigianali e commerciali che tenevano vivo l’antico borgo medievale.
Vi era il calzolaio, il barbiere, la
fruttivendola, il fornaio, il frantoiano, il falegname, il fabbro,
l’elettricista, il mastro muratore, la sarta; inoltre vi erano negozi di
scarpe, di stoffe, di alimentari, di sali e tabacchi, una merceria. Da altro paese veniva lo “stracciarólo”, lo stagnaro, l’arrotino, l’ “aggiusta sedie”.
Si prevede, pertanto, l’esposizione
di manufatti, strumenti di lavoro e altri documenti (fotografie e manoscritti)
relativi alla civiltà contadina, pastorale e artigianale.
Un "museo vivente", capace di riportare alla luce quelle tradizioni della civiltà contadina che si stanno perdendo, per essere tramandate ai posteri.
E' importante la collaborazione del
mondo scolastico e delle associazioni.
Il Museo, inoltre, raccoglie testimonianze
archeologiche raccolte e ritrovate nel territorio comunale.
Il Museo sta valorizzando il centro
storico di Roccasecca dei Volsci, già sede di suggestive bellezze
architettoniche. Inoltre interpreta la profonda necessità di recuperare le
radici culturali-folcloristiche-tradizionali di un popolo, di un'area e di un
periodo storico e, contemporaneamente, il bisogno sentito di
"raccontare" anche con mezzi nuovi tecnologici.
Con questa iniziativa si vuole valorizzare la cultura dell'olio e riportare alla luce mestieri antichi, scomparsi, o mutati nel tempo.
Sono mestieri che insegnano la fatica, la
saggezza e la sapienza di gestualità ormai dimenticate, che da secoli si sono
ripetute per creare manufatti, oggetti vari. Molte erano le attività
artigianali e commerciali che tenevano vivo l’antico borgo medievale.
Vi era il calzolaio, il barbiere, la
fruttivendola, il fornaio, il frantoiano, il falegname, il fabbro,
l’elettricista, il mastro muratore, la sarta; inoltre vi erano negozi di
scarpe, di stoffe, di alimentari, di sali e tabacchi, una merceria. Dall’esterno
veniva lo “stracciarólo”, lo stagnaro, l’arrotino, l’ “aggiusta sedie”.
Si prevede, pertanto, l’esposizione
di manufatti, strumenti di lavoro e altri documenti (fotografie e manoscritti)
relativi alla civiltà contadina, pastorale e artigianale.
Un "museo vivente", capace di riportare alla luce quelle tradizioni della civiltà contadina che si stanno perdendo, per essere tramandate ai posteri.
E' importante la collaborazione del
mondo scolastico e delle associazioni.
Il Museo, inoltre, raccoglie testimonianze
archeologiche raccolte e ritrovate nel territorio comunale.
Museo tradizionale
Museo Luogo di Cultura
percorso di Memoria,
di Recupero di vita contadina,
di recupero di radici di un’area,
d’un periodo storico
vissuto e raccontato.
Frantoio seicentesco
dai Massimo
realizzato
ospita Museo
da Comunità istituito
mirando a rafforzare
memoria storica
e conoscenza.
Borgo medioevale
di attività tramontate,
di mestieri cessati
ma di manufatti
rinvenuti e conservati,
riprodotti e tramandati
Di respiro locale
ma aperto a rete territoriale
per sviluppo sociale
culturale e regionale.
Non mancano ricerche,
aneddoti e storie,
raccolta di testimonianze
trasmesse e premiate,
mirante a rafforzare
confronto con Istituzioni varie
scambi, iniziative, incontri
e progetti comuni
stipulando patto di unione
e condivisione.
Commenti